Aptos lancia firme post-quantistiche per proteggere la rete dai rischi futuri della crittografia quantistica

Salvatore Broggi

18 Dicembre 2025

Milano, 18 dicembre 2025 – I developer di Aptos, la blockchain emergente, hanno annunciato ieri tramite la proposta AIP-137 l’intenzione di inserire firme opzionali capaci di resistere agli attacchi dei futuri computer quantistici. L’iniziativa, presentata sul forum della community, punta a rendere più sicura la rete contro scenari ancora teorici, ma che molti esperti ritengono possano concretizzarsi entro pochi anni.

Il rischio dei computer quantistici e la mossa di Aptos

Al centro del dibattito c’è un problema ben noto: l’arrivo dei computer quantistici potrebbe mettere in crisi gli attuali sistemi di sicurezza crittografica, quelli che oggi proteggono transazioni e dati sensibili online. Le blockchain — Aptos compresa — si affidano a algoritmi come ECDSA e EdDSA per garantire che solo chi possiede le chiavi possa autorizzare operazioni. Ma, secondo studi recenti del MIT e del NIST, queste tecnologie rischiano di diventare vulnerabili quando i computer quantistici raggiungeranno una certa potenza.

Per prevenire questo scenario, gli sviluppatori Aptos guidati da Avery Ching (co-fondatore e CTO) hanno proposto di integrare firme post-quantistiche nel protocollo. La proposta AIP-137, come si legge sul sito ufficiale, «offre agli utenti la possibilità di usare metodi di firma più resistenti senza imporre un cambio immediato». Insomma, una scelta graduale che segue anche le linee guida internazionali sulla cyber-sicurezza.

Che cosa cambia con le firme post-quantum

In pratica, la proposta prevede di aggiungere — a chi vuole — algoritmi studiati per resistere agli attacchi quantistici, in particolare le soluzioni PQC (Post-Quantum Cryptography) già riconosciute come standard emergenti dal National Institute of Standards and Technology americano. Gli utenti potranno continuare a usare le chiavi tradizionali o scegliere, nelle prossime versioni del protocollo, i nuovi schemi come Dilithium o Falcon.

«Non forzeremo nessuno a cambiare subito», ha spiegato in una nota diffusa in serata Aptos Labs. «Il sistema rimarrà pienamente compatibile con le chiavi attuali. Chi vuole potrà attivare le nuove firme e provarle su wallet dedicati». Una transizione pensata per non creare problemi agli utenti già operativi — tra cui molti operatori DeFi e sviluppatori di smart contract — e per testare eventuali intoppi tecnici nelle fasi iniziali.

Tra dubbi e conferme: dal rischio teorico al confronto pratico

Nel mondo crypto il tema della sicurezza post-quantum non è una novità. Progetti come Ethereum e Bitcoin stanno da tempo esplorando soluzioni simili, anche se nessuno ha ancora avviato una migrazione su larga scala. Sul forum Aptos non mancano i dubbi: «Non rischiamo forse di esagerare? I computer quantistici sono ancora lontani», ha scritto il programmatore brasiliano Lucas Mendes, sottolineando i costi e le difficoltà tecniche legate al cambiamento.

C’è però anche chi guarda avanti con favore: «Meglio partire ora con test limitati — spiega l’esperto di sicurezza Giuseppe Ferraro — così si evitano corse dell’ultimo minuto». Un’opinione condivisa dagli analisti di Chainalysis, secondo cui «un’adozione graduale delle soluzioni post-quantum potrebbe diventare lo standard per tutto il settore nei prossimi anni».

Passi avanti: votazione e tempi previsti

La proposta AIP-137 andrà al voto tra gli sviluppatori Aptos a gennaio 2026. Se otterrà il via libera (serve una maggioranza qualificata), il nuovo sistema sarà testato su testnet nella primavera successiva. «Sarà tutto chiaro e documentato», assicurano dal team. Per l’arrivo sulla rete principale si parla invece della seconda metà del 2026.

Nel frattempo il mercato resta vigile: Aptos è tra le blockchain più giovani ma anche tra le più attive, con oltre 350mila transazioni al giorno nell’ultima settimana secondo Aptos Explorer. La tecnologia avanza: oggi si guarda con prudenza ma anche con lungimiranza all’evoluzione dei computer quantistici, in attesa di capire quanto presto potranno diventare una realtà concreta.

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