Aptos anticipa il futuro con firme post-quantistiche: preparazione avanzata contro i rischi quantistici

Salvatore Broggi

18 Dicembre 2025

Milano, 18 dicembre 2025 – Gli sviluppatori di Aptos, una delle piattaforme di blockchain più seguite nel mondo delle criptovalute, hanno annunciato oggi la proposta AIP-137. Il progetto, reso noto nella notte tra il 17 e il 18 dicembre attraverso una nota sul sito ufficiale della fondazione, apre la strada all’inserimento di firme post-quantistiche nel protocollo. È un segnale chiaro: la corsa a sistemi crittografici in grado di resistere alle minacce future dei computer quantistici non è più solo un’ipotesi, ma sta diventando una vera priorità.

Minacce quantistiche: la sfida delle nuove firme digitali

Al centro del dibattito c’è il tema della sicurezza delle blockchain di fronte ai possibili attacchi dei futuri computer quantistici. Come spiegano gli esperti di Aptos nel documento AIP-137, l’evoluzione della tecnologia quantistica “potrebbe rendere vulnerabili le firme digitali attualmente in uso”. L’obiettivo della proposta non è sostituire subito le firme tradizionali – basate su sistemi come ECDSA e EdDSA – ma offrire un’alternativa sperimentale per provare questi nuovi metodi insieme a quelli classici.

Alessandro Ferrara, ricercatore del Politecnico di Milano esperto in crittografia, sottolinea: “Le blockchain più all’avanguardia studiano contromisure da almeno due anni. Però questa è una delle prime iniziative concrete su una rete di grande scala”. E aggiunge: “Il rischio non è immediato, ma bisogna prepararsi per tempo”.

Cosa prevede la proposta AIP-137

Da questa mattina la proposta AIP-137 è disponibile sulla piattaforma di governance di Aptos. Prevede che gli utenti possano scegliere – volontariamente – se attivare le nuove firme digitali resistenti ai calcoli quantistici. Nel documento si citano gli standard indicati dal NIST, come Dilithium e Falcon. Il team spiega che “la funzione sarà introdotta in modo sperimentale per permettere alla comunità di testarne l’usabilità e valutare l’effetto sulle performance della rete”.

Sul forum ufficiale non mancano però dubbi. Alcuni sviluppatori fanno notare che “le chiavi post-quantum sono più lunghe e meno snelle delle attuali”, con possibili ripercussioni sulla velocità delle transazioni. Un aspetto che, dicono da Aptos Labs, “verrà tenuto d’occhio con attenzione nei prossimi mesi”.

Cosa cambia per il settore blockchain

La mossa di Aptos arriva mentre cresce l’attenzione verso le tecnologie post-quantum nel mondo fintech. Secondo uno studio pubblicato a novembre dall’Università di Stanford, oltre il 40% delle blockchain con capitalizzazione superiore al miliardo di dollari sta valutando l’introduzione di nuove firme crittografiche. Gli analisti sono chiari: “La questione riguarda non solo la sicurezza delle chiavi private, ma anche come i sistemi potranno dialogare in futuro”, spiega Gabriele Russo, esperto di sicurezza informatica.

Nel comunicato diffuso nella notte Aptos Labs precisa che “l’iniziativa ha un carattere preventivo” e invita tutta la community a partecipare ai test. Nella roadmap aggiornata per il 2026 è già prevista una fase pilota dedicata all’integrazione nativa delle firme post-quantum.

Guardando avanti: i prossimi passi

Anche se i computer quantistici in grado davvero di violare gli algoritmi attuali sono ancora lontani – il MIT stima almeno 10-15 anni prima che diventino una minaccia reale – la questione non si può più rimandare. “I dati salvati oggi potrebbero essere decifrati domani, quando questa tecnologia sarà matura”, avverte Ferrara.

Nei mesi a venire Aptos raccoglierà i feedback degli utenti che decideranno di usare le nuove firme. Un passaggio fondamentale per capire limiti e punti forti dei protocolli post-quantum in un contesto reale e condiviso. “Meglio affrontare ora questi problemi piuttosto che inseguirli quando sarà troppo tardi”, ha concluso uno dei moderatori della discussione online, ricordando il caso recente di alcune reti minori compromesse proprio da falle crittografiche scoperte troppo tardi.

In sintesi: la corsa al post-quantum nella blockchain sta uscendo dai laboratori e dai convegni accademici. Da oggi, con Aptos e la proposta AIP-137, la sfida entra nel lavoro quotidiano degli sviluppatori – ma anche negli occhi degli investitori, sempre più attenti a puntare su sistemi robusti e pronti alle sfide del futuro.

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