Tokyo, 10 dicembre 2025 – Animoca Brands e Solv Protocol hanno annunciato oggi un accordo strategico pensato per dare alle aziende giapponesi un modo nuovo di mettere a frutto le loro riserve di Bitcoin. L’intesa, svelata stamattina nel cuore finanziario di Tokyo poco dopo le 9 ora locale, si rivolge soprattutto ai grandi investitori istituzionali come Metaplanet, noto per la sua importante presenza negli asset digitali. L’obiettivo è rispondere a una domanda in crescita tra le società nipponiche: come trasformare asset finora tenuti più per sicurezza o speculazione in fonti di guadagno concrete.
Bitcoin, una nuova risorsa per le imprese giapponesi
Negli ultimi dodici mesi il Giappone ha visto un boom negli asset digitali come mai prima d’ora. Aziende come Metaplanet, con sede nel quartiere Minato vicino alla Tokyo Tower, hanno accumulato importanti quantità di Bitcoin, spesso usati come copertura contro la volatilità dello yen o come alternativa alle tradizionali riserve di valore. I dati della Japan Virtual Currency Exchange Association mostrano che le partecipazioni delle principali società quotate hanno superato il miliardo di dollari. Però, fino a oggi, poche aziende avevano strumenti per trasformare questi investimenti in entrate regolari.
“C’è una domanda crescente da parte degli operatori locali di mettere a rendita le proprie riserve in criptovalute”, ha detto durante la conferenza stampa Yat Siu, presidente esecutivo di Animoca Brands. “Insieme a Solv Protocol, vogliamo offrire soluzioni chiare e affidabili.”
Da Bitcoin a reddito: così funziona l’accordo
La collaborazione si basa su un modello già sperimentato all’estero. In pratica, le aziende potranno spostare parte dei loro Bitcoin su piattaforme gestite da Solv Protocol e ricevere in cambio strumenti digitali capaci di generare un flusso di rendimenti periodici. Tutto questo grazie agli smart contract e a sistemi di controllo pensati per rispettare le rigide normative giapponesi sulla gestione delle criptovalute.
John Liu, responsabile sviluppo di Solv Protocol, ha spiegato: “Questa soluzione è una novità importante per il mercato giapponese, dove finora la maggior parte delle imprese aveva solo accumulato Bitcoin, senza poter attivare vere forme strutturate di rendimento.” Liu ha aggiunto che il sistema permette di tenere sotto controllo ogni transazione “in modo trasparente e sempre conforme alle norme AML e KYC.”
Metaplanet protagonista e l’interesse delle grandi aziende
Tra i primi potenziali clienti spicca proprio Metaplanet, uno dei principali attori nel campo digitale in Giappone. In una nota diffusa stamattina, il consiglio d’amministrazione ha dichiarato: “Siamo pronti a esplorare nuovi strumenti per gestire al meglio i nostri asset digitali, sempre rispettando le regole locali e tutelando i nostri azionisti.” Precisa però che al momento non sono stati firmati accordi formali con Animoca o Solv.
Anche altri grandi gruppi — dai colossi tech alle holding immobiliari — stanno seguendo con attenzione queste novità. La vera novità, secondo fonti finanziarie contattate da alanews.it, è la possibilità di avere ritorni regolari senza dover vendere i propri Bitcoin, una strada che fino a poco tempo fa sembrava quasi impraticabile.
Norme rigide ma porte aperte al futuro digitale
Il Giappone mantiene uno dei regolamenti più severi al mondo sulla gestione degli asset digitali. La FSA (Financial Services Agency) controlla con attenzione tutte le iniziative legate alle criptovalute. Fonti vicine al ministero delle Finanze fanno sapere che “ogni soluzione innovativa deve garantire massima trasparenza e protezione per gli investitori.”
Eppure, la direzione è chiara. Nel pomeriggio il titolo Animoca Brands ha segnato un piccolo rialzo alla Borsa di Hong Kong. Nei forum dedicati alle criptovalute giapponesi si è visto un picco nei commenti sulla notizia. “Se queste piattaforme funzionano davvero — scrive un utente dal quartiere Chiyoda — cambierà il modo in cui anche le aziende più scettiche gestiscono i propri Bitcoin.”
Solo nelle prossime settimane capiremo quanto sarà forte l’impatto dell’accordo tra Animoca Brands e Solv Protocol. Di sicuro il Giappone resta sul pezzo: cautela sì, ma anche voglia di innovare nel mondo digitale.
