Il conto alla rovescia è ormai partito: Amazon è pronta a imprimere una nuova accelerazione al suo progetto satellitare per l’accesso a internet globale. Martedì 16 dicembre un razzo Atlas V decollerà dalla Florida con a bordo altri 27 satelliti, segnando un passaggio chiave per Amazon Leo, il programma che fino a poco tempo fa era noto come Project Kuiper e che ora entra in una fase operativa sempre più concreta.
Il lancio del 16 dicembre
La missione, identificata con la sigla LA-04, partirà dallo Space Launch Complex 41 della Cape Canaveral Space Force Station. La finestra di lancio si aprirà alle 3:28 del mattino, ora della costa orientale degli Stati Uniti. Si tratta della quarta volta che Amazon utilizza un vettore Atlas V di United Launch Alliance e, allo stesso tempo, del primo volo ufficialmente etichettato con il nome Amazon Leo. Con questo lancio, il numero complessivo di satelliti già posizionati in orbita salirà a 180, confermando un ritmo di dispiegamento in costante aumento.
Amazon Leo, una costellazione da oltre 3.000 satelliti
Il lancio del 16 dicembre è solo un tassello di un piano molto più ambizioso. Amazon punta a costruire una costellazione composta da più di 3.000 satelliti in orbita terrestre bassa, distribuiti attraverso oltre 80 missioni. L’obiettivo è chiaro: offrire una connessione internet veloce e stabile anche alle aree del mondo oggi poco servite o del tutto escluse dalle reti terrestri tradizionali, riducendo il divario digitale su scala globale.
Perché l’orbita bassa è strategica?
La scelta dell’orbita terrestre bassa non è casuale. Rispetto ai satelliti geostazionari, questa configurazione consente di abbassare in modo significativo la latenza, rendendo più fluide attività quotidiane come le videochiamate, lo streaming e l’uso di servizi cloud. Amazon Leo nasce quindi come una risposta tecnologica alle esigenze di connettività moderna, con prestazioni pensate per un utilizzo reale e continuativo.
Amazon Leo vs Starlink
Il progetto si inserisce in un mercato già competitivo, dove Starlink dispone di una rete operativa composta da migliaia di satelliti. Amazon ha scelto di affrontare la sfida puntando sulla produzione industriale in serie dei propri satelliti e su una cadenza di lanci molto ravvicinata. Il percorso è iniziato nella primavera del 2025, quando un primo gruppo di 27 satelliti è stato inviato nello spazio. Da quel momento, le missioni si sono susseguite con regolarità.
Una strategia di lanci flessibile
Per evitare colli di bottiglia e ridurre i rischi legati ai tempi, Amazon ha deciso di affidarsi a più fornitori di lancio. Finora le missioni hanno alternato i razzi Atlas V di ULA e i Falcon 9 di SpaceX, con carichi compresi tra 24 e 27 satelliti per volo. Solo negli ultimi mesi sono stati completati sei lanci operativi, una progressione che ha dato nuovo slancio all’intero programma, soprattutto tra luglio e ottobre, periodo caratterizzato da partenze ravvicinate.
Il passaggio definitivo ad Amazon Leo
La missione LA-04 rappresenta anche un passaggio simbolico: sancisce l’abbandono definitivo del nome Project Kuiper a favore del brand Amazon Leo. Una scelta che riflette la volontà dell’azienda di rendere il progetto più riconoscibile al grande pubblico, in vista delle future fasi di test e dell’avvio dei primi servizi commerciali.
Nei prossimi mesi sono attesi nuovi annunci su ulteriori missioni e sulle tappe che porteranno alla copertura iniziale del servizio. Parallelamente, Amazon continua a rafforzare il proprio team, assumendo personale specializzato per sostenere lo sviluppo della rete satellitare e delle infrastrutture a terra. Il lancio del 16 dicembre non è quindi un punto di arrivo, ma l’ennesimo segnale che Amazon Leo sta entrando nel vivo.
