Abu Dhabi, 22 novembre 2025 – L’Abu Dhabi Investment Council ha quasi triplicato la sua esposizione a Bitcoin nel terzo trimestre del 2025, puntando deciso sull’ETF IBIT di BlackRock nonostante la volatilità che continua a scuotere il mercato delle criptovalute. A rivelarlo sono fonti vicine al fondo, rilanciate da Bloomberg. Un segnale chiaro dell’evoluzione degli Emirati Arabi Uniti nel mondo degli asset digitali e del ruolo sempre più centrale di Abu Dhabi come hub finanziario.
Investimenti istituzionali in Bitcoin: un balzo importante
Stando a quanto raccolto, l’ADIC – uno dei principali fondi sovrani della regione – ha portato la sua partecipazione nell’ETF IBIT oltre i 520 milioni di dollari. Un salto che quasi triplica rispetto al trimestre precedente. Tutto questo in un mercato tutt’altro che calmo: il prezzo del Bitcoin è sceso sotto i 90.000 dollari, trascinando con sé anche gli ETF legati.
Eppure, Abu Dhabi sembra guardare oltre queste oscillazioni. “Per noi il Bitcoin è una riserva di valore moderna, quasi l’oro digitale”, ha spiegato una fonte interna al fondo a Bloomberg. Un punto di vista condiviso anche dagli addetti ai lavori locali: “È una dimostrazione di fiducia istituzionale. Gli Emirati stanno diventando un centro globale per gli asset digitali”, commenta Zayed Aleem, treasury manager della piattaforma M2.
ETF sotto pressione, ma la fiducia non manca
Nonostante l’aumento della posizione di ADIC, gli ETF su Bitcoin attraversano un momento complicato. Secondo Farside Investors, nell’ultimo giorno si sono registrati i peggiori deflussi mai visti per IBIT: circa 523,2 milioni di dollari sono usciti dal fondo in appena 24 ore. Numeri che fotografano la tensione degli ultimi mesi e hanno spinto alcuni analisti a parlare di una fase “difficile” per il settore.
Eric Balchunas, analista di Bloomberg specializzato in ETF, ha definito questo periodo un “ugly stretch” per IBIT. Eppure, nel complesso, l’interesse degli investitori istituzionali resta solido, almeno a giudicare dalle mosse dei grandi fondi del Golfo. C’è chi vede nella correzione una semplice pausa dopo mesi di crescita, chi invece teme possa essere l’inizio di una battuta d’arresto più lunga.
Abu Dhabi punta in alto con gli asset digitali
La scelta dell’Abu Dhabi Investment Council si inserisce in una strategia più ampia degli Emirati Arabi Uniti, che negli ultimi anni hanno spinto sulla regolamentazione e sull’adozione della tecnologia blockchain. Abu Dhabi Global Market (ADGM), il distretto finanziario della capitale, ha varato norme specifiche per gli asset digitali già dal 2018, attirando operatori internazionali e startup.
Fonti vicine al fondo raccontano che rafforzare la presenza nell’ETF IBIT è una mossa pensata per il lungo termine: “Non guardiamo solo al prezzo di giornata – spiega un manager coinvolto – ma a come stanno cambiando i mercati finanziari”. Una strategia che risuona anche tra gli osservatori internazionali: “Il coinvolgimento dei fondi sovrani mediorientali è un segnale forte per l’intero ecosistema crypto”, commenta un analista di CoinShares.
Reazioni e cosa aspettarsi dal mercato
L’aumento della quota di ADIC in IBIT ha scatenato reazioni diverse tra gli operatori. C’è chi lo interpreta come un segnale di fiducia strutturale verso il Bitcoin e gli asset digitali. Dall’altra parte, non mancano i timori legati alla volatilità che ancora caratterizza il settore. “Il mercato è spaccato – dice un trader di Dubai – alcuni vedono questa come una normale correzione, altri temono che il trend rialzista sia finito”.
Resta il fatto che la presenza crescente dei grandi fondi sovrani del Golfo nel mondo crypto conferma il peso della regione nel panorama finanziario globale. Tutti gli occhi sono puntati su Abu Dhabi e sulle prossime mosse dell’ADIC, mentre il settore aspetta segnali più chiari sull’andamento dei prezzi e sulla tenuta degli ETF legati al Bitcoin.
